Uomini e gatti

Riflessioni sui diritti umani e sui diritti degli animali, da un fatto realmente accaduto.

di Zazzy (9 Ago. 2004)

Fa caldo, tengo le finestre spalancate, da fuori sento arrivare un pianto disperato, mi sporgo e, in una Padova deserta per le ferie di Agosto, vedo una donna di colore, sulla quarantina, rossa in volto che risale velocemente la via, piangendo disperata, le mani nei capelli, ogni tanto si guarda il braccio destro dove sembrano esserci dei lividi.

Scendo per andare a vedere cosa succede, quando esco la donna è ritornata sui suoi passi, è alla piazzetta in fondo alla via, con lei una ragazza che abita qui vicino, uscita anche lei per vedere cosa sta succedendo. Non ho il tempo di raggiungerle che la donna è rientrata precipitosamente in un appartamento che dà sulla piazzetta. La ragazza mi spiega che quando prima la donna ha risalito la via, indossava solo una maglietta (si era legata un pareo in vita solo dopo), che lei le aveva chiesto cosa succedeva ma la donna sembrava non capire l'italiano. Adesso, vedendo la ragazza che si avvicinava, sembrava quasi spaventata e si era rinchiusa in casa. Lì per lì decidiamo di tornarcene a casa.

La ragazza, più intraprendente del sottoscritto, dopo un po' ritorna alla casa e suona il campanello, esce un uomo, italiano, che, esibendo un manganello, dice alla ragazza che è tutto a posto, si tratta di una semplice lite fra conviventi e non è il caso di disturbare nessuno. La ragazza chiama i carabinieri che arrivano poco dopo, suonano un paio di campanelli e, visto che nessuno esce, se ne vanno.

Mia moglie sente i carabinieri che parlano con la ragazza, scende e, visto l'epilogo, decide di provare a sua volta con la polizia: chiama il centralino dove si sente dire che, se la donna non fa una denuncia, non possono fare nulla, anzi non un po' sorpresi del fatto che mia moglie si preoccupi per una sconosciuta. Comunque mi moglie riprova con i carabinieri dove la liquidano in 10 secondi dicendole che una segnalazioen era già stata fatta.

A questo punto, vale forse la pena di notare come una reazione (normalissima?) di aiuto verso una persona in difficoltà sia vista come un atto eccezionale, forse persino sospetto, e come l'iniziativa di fare qualcosa in un caso come questo sia lasciato alla vittima, non ai tutori dell'ordine. Come dire che se mi aggrediscono per strada non è la polizia che deve sorvegliare le vie e difendermi, sono io che devo fare denuncia (se resto vivo evidentemente).


La sera a cena si parla del più e del meno, mio cognato mi racconta di un fatto di cronaca: un tipo tenta di uccidere un gatto e poi lo mette in un sacco e lo butta in un fiume. Un giovane lo vede, salva il gatto e denuncia l'uomo che rischia 15.000€ di multa e fino a 6 mesi di reclusione.

Mi viene da pensare: se invece di buttare a fiume un gatto avesse buttato a fiume la sua convivente di colore, avrebbe rischiato di meno?