Ä [Fido/ITA] Materia di fede (2:333/205.333) ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ RELIGIONI.ITA Ä Msg : 510 of 595 - 463 Rcv From : Paolo Benvenuto 2:332/235.8 07 Sep 96 14:45:14 To : Massimiliano Zattera 17 Sep 96 00:26:44 Subj : Re: I Vangelici non sono storici 1/3 ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Il 18 Ago 96 alle 19:37, Massimiliano Zattera scriveva a Tutti. Sono contento di scriverti, Massimiliano, e ammiro il lavoro che hai fatto, di lettura e "studio" della Bibbia. Immagino che tu ti sia *anche* aiutato con testi di qualcuno, e ti invito anzitutto a citare le tue fonti! MZ> contesto la storicita' del nuovo testamento in un triplice senso: MZ> 1) SCARSA VALIDITA' STORICA IN SENSO STRETTO MZ> I Vangeli, [..] non sono supportati da altre fonti indipendenti che MZ> confermino i particolari della vita del Cristo. Hai ragione, almeno fino a un certo punto. Nel senso che Gesu' Cristo e' stato un personaggio legato prevalentemente al mondo ebraico. Dell'ebraismo di quell'epoca sappiamo ben poco. Una fonte e' Giuseppe Flavio, ebreo, partigiano della rivolta anti romana nel 66, e, poi, vinto e fatto prigioniero, divenuto intimo della casa degli imperatori flaviani, Vespasiano e poi Tito, presso i quali fece carriera. Rimase tuttavia legato alla sua patria, e quando, abbattuta dai romani l'ultima resistenza armata, dei farisei pacifisti ottennero dal governo romano la ricostituizione di un'accademia giudaica a Jamnia, Giuseppe presto' loro tutto l'appoggio che pote'. Per tale scopo scrisse la storia della "Guerra giudaica", apologia tendente a far ricadere la responsabilita' del recente conflitto su incontrollati gruppi di attivisti. Lo stesso scopo si riproponeva con le "Antichita' giudaiche". (P. Grelot, La speranza ebraica ai tempi di Gesu', Roma 1981) In tali opere Giuseppe menziona una serie di pretesi messia del I secolo. Ci sono alcune sovrapposizioni con i fatti del vangelo: 1. Erode Antipa e il supplizio del Battezzatore (Ant. Giud. 18,116,119). 2. Martirio dell'apostolo Giacomo, "fratello di Gesu', chiamato il Cristo (ib., 20,200). 3. Cristo stesso (ib. 18,3,3). Parla della sapienza, dei miracoli, della condanna sotto Pilato, dell'apparizione il terzo giorno, dei "cristiani". Tale testo e' tuttavia molto discusso. Il razionalista Harnack lo riteneva autentico; un biblista cattolico Lagrange lo suppone interpolato. Per altri ci sono ritocchi. A favore dell'autenticita' giocano: - la presenza in *tutti* i manoscritti. - il fatto che Origene (IV sec.) dice che "Giuseppe F. non ha riconosciuto Gesu' per il Cristo". Quindi al tempo di Origene le Antichita' erano ben conosciute, ed e' testimoniato che Giuseppe abbia parlato di Gesu'. MZ> i Vangeli Gnostici che pero' presentano una figura di Gesu' molto MZ> diversa. I Vangeli gnostici sono stati rifiutati dalla maggior parte dei MZ> cristiani ma questo rifiuto sembra avere basi teologiche ed etiche piu' MZ> che storiche. I vangeli gnostici sono tutti molto piu' tardi, e appartengono a una letteratura che fondava particolari visioni teologiche attraverso l'elaborazione letteraria del genere vangelo. Nessuno stupore quindi che la chiesa non li abbia riconosciuti ispirati. MZ> La prima fonte non cristiana a parlare di Gesu' sembra essere Svetonio MZ> che narra di un tafferuglio scoppiato a Roma in seno alla comunita' MZ> ebraica a causa delle dottrine di un certo Chresto (scritto cosi'). Siamo MZ> verso la meta' del I' sec. d.c. Precisamente nel 120. Chresto sembra essere da intendere in riferimento a Cristo per il fenomeno dello "iotacismo": a quel tempo la iota greca era pronunciata "e", e nella grafia romana Christo diventa Chresto. Prima di Svetonio, nel 112 una lettera di Plinio il giovane, proconsole in Bitinia, inviata all'imperatore per domandare istruzioni su come comportarsi con i cristiani. Parla di essi che si radunano "in un giorno determinato, prima del sorgere del sole, e sono soliti cantare un inno a Cristo come a un Dio" (Ep. 10,96). Tale testo tesimonia la fede dei cristiani in Cristo. Tacito (Annales 15,44), nel 115-7, parla della persecuzione di Nerone verso i "chrestiani": "Un tale nome proveniva loro da Cristo, che, sotto il regno di Tiberio, fu condannato a morte dal procuratore Ponzio Pilato". FONTI PAGANE IN POLEMICA CON I CRISTIANI - Celso (c. 178), scrive un libello di estrema violenza. Di Gesu' fa un ritratto che riprende affermazioni rabbiniche ed evangeliche. Dice che i miracoli sono una volgare truffa; era un avventuriero morto come puo' morire un capo di briganti. - Luciano (c. 170) ricorda che il legislatore dei cristiani, sofista e mago, fu crocifisso in Palestina. - Mara (c. 200), filosofo siriaco, ricorda che "un sapiente re dei giudei, messo a morte dalla propria nazione, la quale percio' e' stata punita da Dio con la devastazione della capitale e con la dispersione degli ebrei su tutta la terra" (dati tratti da A. Beni, Teologia fondamentale, Firenze 1984. MZ> -+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+ MZ> +-- -+- Erode, Quirino ed il Censimento. Un'osservazione preliminare. Noi partiamo in genere dal fatto che i vangeli sono (o non sono, o dovrebbero essere) storici. Diamo a questo termine un significato, che risente della cultura del nostro tempo. Per noi "storico" ha il significato di "strettamente rispondente ai fatti". Sappiamo tutti che tale nozione di storicita' e' recente. L'antichita', parlo in particolare dell'antichita' ebraico-cristiana, non aveva tale concetto di storicita' (appunto perche' non era stato ancora sviluppato). Le fonti cristiane non sono quindi "storiche" nel senso che noi diamo oggi al termine. Quale storicita' dunque per i vangeli? Riprendo quanto diceva d. Luca un po' di tempo fa, che cioe' i vangeli nascono all'interno delle comunita' cristiane come terzo stadio di un processo che vede nell'ordine: - la predicazione di Gesu' stesso; - la predicazione degli apostoli *su* Gesu' - la messa per iscritto della passione e morte, di raccolte di detti di Gesu', di miracoli, di altri episodi, fino alla redazione dei vangeli, avvenuta tra il 60 (Marco) e il 90-100 (completamento di Giovanni). I vangeli nascono come libri di supporto alla predicazione, e non come biografie nel senso nostro. Testimoniano quindi la predicazione della chiesa. Occorre osservare che la predicazione non necessariamente sentiva la necessita' di una acribia totale. Nel senso che essa si permetteva di sintetizzare, di spiegare con riguardo alla situazione delle comunita' (ad es., alla parola di Gesu' sul ripudio dell'uomo nei confronti della donna, unico ripudio possibile in Palestina, aggiunge un equivalente sul ripudio della donna verso l'uomo, cosa possibile in ambiente romano), di aggiungere esplicitazioni teologiche (ad es., molte volte nei vangeli Gesu' viene chiamato "Signore", ma sembra chiaro che tale termine e' "post-pasquale", riflette cioe' l'incontro con il Risorto dopo Pasqua). Molti particolari, percio', vanno studiati chiedendosi se sono riferimenti di fatti storici in senso stretto, o se appartengono alla catechesi della comunita' post pasquale. Per tale lavoro si valuta la terminologia, il substrato semitico, lo sviluppo teologico, ecc. Un'esegeta (protestante) che ha fatto un lavoro importantissimo a questo riguardo nelle sue opere e' J. Jeremias. Teniamo presente anche la difficolta' documentaria del tempo. La scrittura era difficilissima e costosissima, appannaggio di pochissimi, e non esistevano giornali o riviste :-). Ricordi di fatti potevano essere attinti dalla memoria di protagonisti o testimoni, ma dopo molto tempo la memoria puo' essere vaga. L'evangelista quindi a volte sviluppa (sta facendo catechesi, non storia!) il dato storico vago, collegandolo come puo' alle nozioni storiche in suo possesso (che possono essere inesatte), per svilupparne un insegnamento catechetico. MZ> Nella seconda meta' del I' sec. a.c. Erode il grande era riuscito ad MZ> unificare il suo regno con l'appoggio di Antonio ed Ottaviano MZ> trasformandolo in uno stato satellite dell'impero romano. Egli muore nel MZ> 4 a.c. ed il suo regno e' diviso in quattro parti fra i suoi tre figli ed MZ> "Gesu' nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. [...]" (Mt MZ> 2,1) MZ> "In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordino' che si MZ> facesse MZ> il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando MZ> era governatore della Siria Quirino. [...] Giuseppe [...] sali' in Giudea MZ> ecc. Tenendo presente il contesto delineato sopra si capiscono tali discrepanze. MZ> -+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+-- MZ> +-- -+- Ponzio Pilato. MZ> Il racconto della passione parla dell'usanza di Pilato di liberare un MZ> prigioniero a Pasqua. Questo contraddice le fonti storiche che sostengono MZ> che l'unico potere che Roma concedeva ai suoi governatori in simili casi MZ> era di posticipare le esecuzioni capitali. Il fatto poi che Pilato Si,ci sono tali difficolta' storiche. Tuttavia una fonte ebraica, la Mishna ha una frase attinente: "si immoli l'agnello pasquale.. Per uno al quale (l'autorita') ha assicurato di liberarlo dal carcere" (Per 8,6). E' stata avanzata l'ipotesi che la liberazione di Barabba sia stato un caso singolo, legato alla consistenza particolare che in ambito giudaico ebbe il caso Gesu'; nella predicazione pote' divenire, lontano dalla Palestina, un'usanza comune. Ci troveremmo di fronte a uno "sviluppo", certo non giustificabile se fosse avvenuto oggi, ma comprensibile in un ambiente legato alla trasmissione orale. C'e' anche una motivazione "teologica", nel riferimento all'antico testamento. Inoltre, certamente il caso di Barabba e' un elemento marginale nella storia della passione. ==== Quanto mi fai scrivere, œ$%%&... c'ho i polsi anchilosati :-))) Buon cammino! :-) Saluta tutti gli amici! Paolo pbenve@split.it --- GoldED 2.50+ * Origin: C'e' piu' gioia nel dare che nel ricevere (Gesu') (2:332/235.8)