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29/05/2007

I vantaggi della TAV

Semplice e lucida analisi che si legge d'un fiato: www.lavoce.info.

Ebbravo Fini...

Pubblico integralmente dal blog di Beppe Grillo in quanto non son riuscito a trovare l'articolo originale:

Bagnaia (Siena) – La legalità come “valore assoluto”, Rosa Chiricosta, nata ad Ardore, Locri, la insegna da 28 anni, insieme con l’italiano e il latino. Così, ieri, la prof venuta a Bagnaia con i suoi ragazzi di Firenze, dove vive, è saltata sulla sedia quando ha sentito Gianfranco Fini parlare di “distinguo” in tema di reati e di politici condannati. Il leader di An rispondeva alla domanda di Fabrizio, studente di Cuneo: “Perchè non licenziate i parlamentari condannati in via definitiva?” Risposta: “Un conto è la corruzione, un conto la calunnia. Si può tenere fuori dal Parlamento uno che magari ha sostenuto che qualcun altro è un mascalzone?”. Sììì, rispondono in sala. La prof prende il microfono: “Ai ragazzi bisogna trasmettere il valore della legalità”. Fini: “Lei è un’insegnate militante. Pericolosa, sa cos’è l’ostracismo?”. La prof esce, c’è rimasta male. “Pericolosa? Vengo dalla Calabria, dove l’assenza della legalità abbiamo visto cosa ha prodotto”. I ragazzi sono con lei: “Quella di oggi è stata la lezione più bella”. (Corriere 27/5/2007)

21/05/2007

Stiamo ancora aspettando...

...di sapere se e quali brogli elettorali ci sono stati un anno fa...di Ines Tabusso qui e qui.

Un flash sul caso Abu Omar

Di Ines Tabusso.

17/05/2007

Papa Ratzinger e la pedofilia

Il video più visto in questi giorni è un servizio della BBC trasmesso il 1 Ottobre 2006 (e mai mostrato in Italia). Il documentario parla di un documento della Chiesa cattolica dal titolo "Crimen Sollicitationis", che spiega come le gerarchie della Chiesa dovrebbero occultare i reati sessuali. Fu Ratzinger a imporlo per 20 anni e a rinnovarlo nel 2001.

Questo documento dimostra come la Chiesa intenzionalmente occultasse i casi di pedofilia: anziche' consegnare i colpevoli alla giustizia, questi venivano trasferiti in nuove parrocchie dove potevano fare altri danni. Le vittime venivano isolate e invitate al silenzio anziché essere aiutate.

Nel caso non lo abbiate ancora visto, potete trovarlo qui (sottotitolato in italiano, durata 40min.): www.inpiazzaitalia.com.

Una versione che potete visualizzare a pieno schemo e salvare in locale la trovate su video.google.com.

Questa è la gente che poi va al family day.

Una rassegna stampa dettagliata sull'argomento la trovate da Ines Tabusso.

Creato da Zazzy alle 14:48
Modificato: 21/05/2007 17:34
Tags: diritti, religione
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10/05/2007

Cazzeggio di gruppo

Sto tentando di rinverdire il mio gruppo su Yahoo, cercando di renderlo il più possibile una bacheca per tutti i miei amici da usare per scambiarci segnalazioni interessanti su eventi, link a siti web, argomenti particolari, etc. etc.

Siete tutti invitati a farci un giro.

07/05/2007

Ingegneri ed architetti...

...l'ennesima dimostrazione del perché agli architetti non dovrebbe essere permesso di girare in libertà:

C'ERA un cartello luminoso, qualche anno fa, che indicava quanti giorni mancavano alla posa del ponte. Ora il cartello non c'è più e il ponte non c'è ancora. Il quarto ponte sul Canal Grande, tra Piazzale Roma e la stazione, firmato dal celebre architetto Santiago Calatrava. Un'opera definita "un gioiello dell'architettura moderna". Ma anche il ponte più lungo del mondo, nel senso del tempo che è passato invano per costruirlo: undici anni, con i costi che nel frattempo sono triplicati e hanno superato i 10 milioni di euro. E sarebbe niente. Perché ora si scopre un nuovo inghippo: il ponte rischia di far crollare le rive. [...] A Cà Farsetti, sede del Comune, si sono messi le mani nei capelli. Poi hanno deciso di correre ai ripari. Hanno chiamato un nuovo esperto, l'ennesimo, Giorgio Romaro, ordinario di progettazione delle strutture in acciaio all'università di Padova, e gli hanno chiesto di trovare un rimedio. L'ingegnere, che già ha lavorato con Calatrava all'installazione delle strutture delle Olimpiadi di Atene, si incontrerà a Venezia con il celebre architetto per studiare il da farsi e indovinare la mossa vincente per tentare di chiudere questa vicenda diventata ormai tragicomica.(www.repubblica.it)

Cioè questo fa un ponte e non gli passa nemmeno per la testa che il fango di Venezia non può reggere più di tanto...e chi deve togliere tutti dalla m***? Ma un ingegnere naturalmente!

P.S. Mi dicono che Calatrava è anche un ingegnere, il che è vero (più o meno, ha una laurea in ingegneria civile rilasciata dallo Swiss Federal Institute of Technology (ETH) di Zurigo)...ma ricordiamo che è innanzitutto un architetto ;-) e che gli ingegneri (veri) non si fanno la seconda laurea in architettura!

Creato da Zazzy alle 8:30
Modificato: 17/05/2007 14:52
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03/05/2007

Scherza coi fanti ma...

In Italia non si può più parlare male della chiesa...è poco politically correct e chi lo fa è un disobbediente, una persona che incita allo scontro, un terrorista...c'era una volta la libertà di opinione...

Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta. Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana.

Dice Andrea Rivera (www.repubblica.it). A riguardo mi sento di sottoscrivere pienamente quanto detto da Beppe Grillo:

Andrea Rivera ha pronunciato queste parole durante il Concertone del primo maggio. Si può condividerle o meno, ma non contengono nessun “incitamento al terrorismo” come afferma l’Osservatore Romano. E neppure mi sembrano “un vile attacco” in quanto chi è vile si nasconde e Rivera ha parlato di fronte a 400.000 persone. Ha espresso un’opinione che i sindacati non hanno condiviso in modo finalmente unitario.

Scherzi della memoria

Un articolo che mostra come la memoria giochi brutti scherzi, cosa ben nota agli psicologi ma questo è un esempio interessante:

l 37% degli italiani, interrogati da Demos-Eurisko una settimana fa, sostiene di aver partecipato alle "primarie" dell'Unione del 16 ottobre 2005. La quota cresce ulteriormente fra gli elettori di centrosinistra: 61%. Mentre fra coloro che oggi si dichiarano certi di votare per il Partito Democratico si sale al 75%. [...] Nella realtà, alle primarie ha partecipato il 9% circa degli elettori. Quindi, oltre il 20%, tra gli elettori dell'Unione. [...] i principali motivi di questa dissonanza siano altri. Riconducibili all'importanza che hanno assunto le primarie, nella coscienza degli elettori di centrosinistra [...] Non bisogna pensare che si tratti di un fenomeno particolarmente strano. Leon Festinger, psicologo sociale eminente, negli anni Cinquanta teorizzò che gli individui cercano di conciliare la loro identità presente con la memoria degli eventi passati. [...] In altri termini: se ciò che abbiamo fatto e pensato in passato urta con la nostra personalità e il nostro modo di pensare attuali, ci sentiamo a disagio. Proviamo malessere. Allora, cerchiamo di ricucire la nostra biografia riducendo la "dissonanza cognitiva". Non potendo cambiare il nostro passato, ne modifichiamo la memoria. La distorsione che contrassegna il "ricordo" delle primarie ne sottolinea, quindi, il successo. Agisce da "archetipo", che giustifica e alimenta la domanda di partecipazione, di cambiamento e di "ricambio" della classe politica [...] (www.repubblica.it).

01/05/2007

Fine della libertà di stampa

L'Italia e' ufficialmente un paese con limitata libertà di stampa, come certificano Reporter Senza Frontiere (Italia al 40 posto, dopo Bolivia, Corea del Sud e Panama, giusto per citarne qualcuno) e Freedom House.

Adesso, in questo quadro già critico, maggioranza e opposizione unite (un plebiscito alla camera: 447 voti favorevoli, nessuno contrario, 7 astensioni) votano una legge che metterà un ulteriore, definitivo, bavaglio ai giornalisti.

Ecco un estratto da una lettera aperta di Marco Travaglio indirizzata al blog di Beppe Grillo:

Dieci giorni fa maggioranza e opposizione unite hanno deciso di mettere il bavaglio alla stampa su tutti gli atti d’indagine: verbali d’interrogatorio, intercettazioni, avvisi di garanzia, mandati di cattura, decreti di perquisizione e di sequestro, insomma tutto ciò che fino a oggi ci ha fatto capire le malefatte del potere politico, imprenditoriale, finanziario, sportivo eccetera. [...] Se la legge Mastella fosse stata in vigore qualche anno fa, non sapremmo ancora nulla di Bancopoli, Calciopoli, Vallettopoli, Ricattopoli, Tronchettopoli, Spiopoli (e scusate per queste orrende parole, ma ci siamo capiti). I protagonisti di tutti questi scandali sarebbero ancora ai loro posti, perché i processi non sono ancora iniziati. Infatti la legge impone il top secret a tutti gli atti fino all’inizio del processo (quelli del fascicolo del pubblico ministero, addirittura fino alla sentenza d’appello). Così, se anche il Senato approverà questa porcata, l’opinione pubblica non saprà più nulla degli scandali per anni e anni, visti i tempi biblici della nostra giustizia. E non potremo nemmeno esercitare il controllo sull’attività della magistratura, che pure amministra la giustizia “in nome del popolo italiano”. [...] E’ dal 1989 che il segreto istruttorio non esiste più. E’ stato sostituito, nel nuovo codice di procedura penale, da un blando segreto investigativo che copre solo gli atti “non conoscibili dall’indagato”. Se l’indagato li conosce, non sono più segreti. [...] Comunque, chi infrange quel divieto (e nei casi importanti è doveroso infrangerlo), rischia una multa ridicola: da 51 a 258 euro (e se uno “oblaziona”, pagando la metà, cioè 130 euro, non viene neppure processato). [...] Ora invece la legge Mastella porta la pena a un minimo di 10 mila e a un massimo di 100 mila euro. Così l’oblazione passa da 120 euro a 50 mila. [...] E’ vietata la pubblicazione, “anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla fine delle indagini o dell’udienza preliminare”. [...] La notizia non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la conoscono, ma non possono più raccontarla. [...]

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