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09/01/2007

Censura made in Italy

[...] lo Stato Italiano continua a scegliere la strada della censura rispetto a quella del controllo. Si arroga il diritto di educare i cittadini ad una "giusta" navigazione in rete (decidendo di volta in volta cosa debba essere raggiungibile e cosa no), quando il suo compito sarebbe quello, assai più banale, di pensare e mettere in atto strumenti per punire i reati eventualmente commessi, in rete come altrove. [...] Forse è utile ricordare che in Italia dal 2003, all'interno dell'ultima revisione della normativa sulla pedofilia, esiste il reato di "pornografia virtuale", nel quale magicamente il legislatore equipara ciò che sembra con ciò che è, nel più totale spregio di ogni logica fattuale. Internet diventa così l'unico ambito nel quale "consumare" immagini di una trentenne nuda truccata da lolita configura il medesimo reato di chi accede a contenuti pedofili, pur con pene ridotte di 1/3. [...]

Vi consiglio di dare un occhio all'articolo completo su Punto Informatico e a lasciare un commento indignato sul blog del ministro gentiloni.

Creato da Zazzy alle 8:55
Modificato: 11/01/2007 22:24
Tags: diritti, internet, sinistra
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