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07/11/2009

Influenza suina e vaccini

Articolo completo: www.vaccinareinformati.org/

Influenza stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto

L’epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l’unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell’influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.

Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa.

La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l’A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso viene data la responsabilità). Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani. Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell’inverno australe (che coincide con l’estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell’inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno “normale” i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000. La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili.

Il 90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65 anni di età, l’influenza A colpisce invece prevalentemente persone di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l’influenza A provoca pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia ogni anno per l’influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.

Un articolo del Dott. Eugenio Serravalle, pediatra

[…] L'uso degli antivirali è stato esteso recentemente anche ai bambini sotto l’anno di età e nelle donne gravide in base a una valutazione teorica di maggior beneficio rispetto al rischio. Ma questo andrebbe verificato, anche alla luce delle numerose e gravi reazioni avverse segnalate in bambini giapponesi dopo la somministrazione del farmaco. In un report del BPCA ( Best Pharmaceuticals for Children Act ) sono state riportati eventi neurologici e psichiatrici, come delirio, allucinazioni, confusione, comportamento anormale, convulsioni ed encefalite. In 12 pazienti pediatrici l’esito è stato fatale. E' vero che in molti di questi casi, una relazione tra impiego di Tamiflu e morte era difficile da valutare a causa dell’assunzione di altri farmaci, della presenza di altre patologie e/o per la mancanza di approfondite informazioni nella segnalazione, ma è certo che non è prudente per tutti i bambini assumere questo farmaco (che va somministrato entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi) senza ulteriori dati di sicurezza, per una patologia che si risolve in genere spontaneamente. Intanto la corsa al vaccino è cominciata. […] L’assoluta novità del virus e il possibile utilizzo di nuove tecnologie, fanno sì che la reale efficacia e sicurezza del vaccino si potranno conoscere solo dopo l’introduzione su larga scala. Fino ad allora è tutto un tirare ad indovinare. […] Conviene allora ricordare che, per il vaccino contro l'influenza stagionale, importanti studi scientifici hanno affermato che “L’efficacia del vaccino nei bambini, così come negli anziani, è risultata incerta, quando non addirittura assente”. Non c’è ragione di vaccinare i bambini sani. Innanzitutto, perché non sappiamo se e quanto funzioni la vaccinazione per l'influenza nel bambino, come è stato confermato da uno studio pubblicato sugli Archives Of Pediatrics And Adolescent sugli esiti della vaccinazione nei bambini con meno di 5 anni. E non bisogna scambiare per influenza le numerose patologie virali che possono interessare i bambini durante l'autunno e l'inverno […] Si stima che siano positivi al virus dell'influenza solo tre adulti su dieci e un bambino su dieci che presentano i sintomi simili all'influenza. E sulle forme simil-influenzali l'efficacia della vaccinazione è ovviamente zero. […] Per cercare di non ammalarmi terrò presenti quegli interventi di provata efficacia nel prevenire la diffusione di tutte le infezioni respiratorie, che, ahimè, non sono farmacologici, e, forse per questo, non vengono mai ricordati. Le misure igieniche che vanno caldamente consigliate sono: - lavarsi spesso e accuratamente le mani con acqua e sapone; - coprire la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce (e dopo lavarsi le mani); - evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, facili vie di entrata del virus; - chi sta male deve rimanere in casa, e non andare a scuola o al lavoro; - evitare luoghi affollati dove ci sono casi di malattia. L’uso della mascherina è risultato efficace negli ambienti di assistenza sanitaria, mentre per altre circostanze l’efficacia non è stata stabilita.

Un'intervista al farmacologo Silvio Garattini

Il virus A/H1N1 ha una virulenza mite. Bisogna informare, ma il pericolo - sostiene - è per quelli che vengono dalle zone colpite. Quanto ai farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di contagio, come il Tamiflu, Garattini rileva che in realtà l'attività del farmaco è poca. Nell'influenza normale si risparmia un giorno di malattia su cinque o sei. Però ci sono effetti collaterali. Non è che si faccia un grande affare a prenderlo. Se il virus non muta, la vaccinazione di massa non serve. Se il virus A/H1N1 manterrà il livello di virulenza attuale con la bassa aggressività clinica sinora registrata, non c'è la necessità di vaccinare tutta la popolazione ma sarebbe piuttosto opportuno valutare l'ipotesi di vaccinare solo gli operatori sanitari.

Un articolo di Oliviero Beha sul costo dei vaccini

Articolo completo antefatto.ilcannocchiale.it

[…] Un po’ strano, effettivamente: il contratto tra Novartis e ministero del Lavoro, salute e politiche sociali veniva “impugnato” criticamente già il 21 settembre scorso (quindi 45 giorni fa, quindi due vite fa…) dalla magistratura contabile su ben 11 punti, da me riportati sul web nel mio behablog (http://www.behablog.it/).

Nella sostanza, rimanendo all’osso, se ne evinceva che il trattamento dell’influenza A era stato messo nella mani della Protezione civile, alla stessa stregua degli eventi calamitosi come terremoti, frane, guerre batteriologiche, ecc. Alla luce delle considerazioni della Corte dei conti, venivamo per di più a sapere che:1) Anche se la Novartis non fosse arrivata in tempo a fornire i vaccini (e non è arrivata in tempo), noi pagheremmo lo stesso 24 milioni e 80.000 euro al netto dell’IVA; 2) Il ministero pagherà Novartis anche in caso di “non ottenimento dell'autorizzazione all'immissione in commercio del Prodotto”; 3) Nell’eventualità che ci siano difetti di fabbricazione, sarà la Novartis a dire l’ultima parola sulla consistenza degli stessi; 4) Novartis pagherà i danni in caso di difetto di fabbricazione, in tutti gli altri casi di danni a terzi li pagherà il ministero; 5) Per la Novartis non è prevista alcuna penalità. Vi chiederete come la Corte abbia fatto passare tutto ciò: “Queste dettagliate deroghe - anche se non del tutto esaustive - inducono la Sezione a ritenere il provvedimento al di fuori degli ordinari schemi contrattuali e di conseguenza - nel riconoscere l'eccezionalità e somma urgenza dell'intervento - a non procedere alla disamina dei vari punti di rilievo sollevati dall’Ufficio di controllo”. Adesso è un po’ più chiaro il pasticcio sui vaccini? L’urgenza fa denaro come nessun’altra cosa, lo sapevate?

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